“Un nucleo incapiente: una famiglia con tre minori a carico di origine straniera dove entrambi i genitori non avevano un’entrata fissa ogni mese. Siamo riusciti ad attivare una rete che permettesse loro di trovare un contratto di lavoro stabile in modo che la famiglia, nei prossimi mesi, possa raggiungere una condizione di autonomia abitativa.”
Questa è una delle storie delle famiglie di Homes4All, raccontata da Isabella Spezzano, responsabile dell’accompagnamento sociale nel progetto “Homes4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova”.
Guarda l’intervista completa e scopri altre storie dei beneficiari del progetto e quali sono gli obiettivi del percorso di cui è responsabile la Cooperativa Nanà.
Il contesto socio-economico in cui viviamo sta influenzando notevolmente la domanda abitativa: sono sempre più le categorie sociali, come anziani, famiglie mononucleari e immigrati, che non trovano risposta nel mercato immobiliare a causa da una parte della contrazione del reddito disponibile e al contrario di un progressivo aumento del costo degli affitti e dei prezzi legati al settore immobiliare.
«Gli affitti in media sono aumentati del 20% – conferma Sergio Contini, segretario piemontese di Sunia (sindacato nazionale inquilini e assegnatari) – e la tendenza è in continua crescita, si arriva anche a un +30%. Il mercato è impazzito, abbiamo già ricevuto numerose segnalazioni in tal senso. L’inflazione corre e i proprietari degli immobili riversano tutto sulle tasche degli utenti, che però si trovano già a combattere con il caro vita. I canoni di locazione stanno diventando insostenibili per troppe famiglie»[1].
A confermare gli aumenti degli affitti è anche l’ufficio studi dell’agenzia immobiliare Abitare Co, che ha analizzato l’incremento dei prezzi nel 2022 rispetto al 2014-15 nelle otto principali città metropolitane, tra cui Torino, il cui aumento in media è del 25%.
450.000 le famiglie in Italia che hanno già ricevuto uno sfratto esecutivo o che lo riceveranno nel 2023 e sono 1 milione i nuclei che temono di non riuscire a onorare le rate del mutuo.[2] Un problema sempre più allarmante e che coinvolge tutta l’Italia.
Il progetto “Homes4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova” si rivolge proprio alle persone che vertono in condizioni di fragiltà socio-economica e di disagio abitativo, che vivono in situazioni inadeguate – ossia appartamenti non salubri e sovraffollati – o di insicurezza abitativa – cioè a rischio di violenza domestica o sfratto per morosità. Si tratta di target molto diversificati di popolazione sia per reddito sia per percorsi personali.
Dati relativi ai nuclei familiari collocati dalla Unità Operativa Abitare Sociale del Servizio Prevenzione Fragilità Sociali della Città di Torino nell’anno 2019.
Tra i fattori che concorrono alla fragilità socio-economica si rileva uno scarso livello di competenze professionali e sociali, che rende difficile l’ emanciparsi da opportunità lavorative incerte e malpagate, o condizioni di salute precarie come disabilità e invalidità che stravolgono il nucleo nella sua totalità, sia quando colpiscono l’unico componente del nucleo portatore di reddito, sia quando il bisogno di cura di un familiare impedisce di lavorare. A questo quadro si aggiungono situazioni improvvise e non previste quali separazioni conflittuali, divorzi o lutti, condizioni che non solo incideranno negativamente sul fronte economico, ma che impattano profondamente sulla sfera personale ed emotiva.
Il progetto ambisce a migliorare la qualità della vita di queste persone garantendo loro il diritto alla casa e all’abitare.
Dell’identificazione e selezione dei beneficiari è responsabile I servizi Sociali della Città di Torino. Tenendo conto dei diversi fattori di valutazione quali numero e composizione del nucleo familiare, problematiche socio-sanitarie, nonché tempi di registrazione dell’istanza, si procede con il matching sulla base degli alloggi effettivamente disponibili. Il requisito reddituale affinché il nucleo possa risultare beneficiario del progetto è che l’ISEE sia inferiore a 26.000 euro.
Dopo aver individuato i nuclei ed immobile, il servizio si articola in un sistema di attività di accompagnamento a favore dei beneficiari con l’intento di creare le condizioni tali per il mantenimento della stabilità abitativa. Acmos[3] è responsabile di questa attività e svolge anche un ruolo di facilitazione, ricercando le risorse nel territorio, attivando reti di sostegno al nucleo e connettendole ad esso.
L’attività di sostegno, monitoraggio e facilitazione consiste nell’assistenza degli inquilini per 18 mesi dall’inizio della locazione attraverso:
riunioni di coordinamento con i servizi sociali
supporto per l’inserimento o re-inserimento nel mondo del lavoro
promozione di laboratori di educazione finanziaria
supporto nel recupero dei canoni di locazione
colloqui di monitoraggio con i beneficiari
progettazione di un piano di azioni utili al raggiungimento degli obiettivi
mappatura delle risorse territoriali
Il progetto di accompagnamento viene personalizzato sulla base dei bisogni del nucleo familiare ed è predisposto congiuntamente ai servizi sociali e la famiglia stessa. Ai beneficiari, al momento 18 nuclei per un totale di 49 persone, viene richiesto di sottoscrivere un patto di adesione e corresponsabilità rispetto alle finalità del progetto. La formalizzazione dell’impegno reciproco determina l’impegno a partecipare attivamente al percorso di accompagnamento, definendone gli obiettivi e concordando i correlati indicatori di valutazione. L’attività di empowerment cerca di rafforzare in questo modo risorse personali abilitando i soggetti all’autonomia abitativa.
[3] L’Associazione Acmos, nata nel 1999 da un gruppo di giovani provenienti da diverse esperienze di volontariato e di impegno sociale, vanta una significativa esperienza nel campo dell’housing sociale. Accomunati dal desiderio di cercare insieme percorsi di solidarietà e giustizia, di partecipazione e responsabilità, l’Associazione Acmos si prefigge come scopo di promuovere e sostenere l’inclusione democratica, attraverso progetti di educazione ai valori della cittadinanza attiva.
Affrontare il tema dell’emergenza abitativa in Italia significa calarsi in un contesto culturale per cui la casa, o meglio il suo possesso, sono sinonimo di sicurezza. Tuttavia i cambiamenti in atto nella composizione socio-demografica del Paese vedono emergere categorie sociali che si troveranno ad affrontare sempre più situazioni strutturali di precarietà economica e lavorativa, spesso non in grado di garantire la possibilità di un acquisto. Dato preoccupante, soprattutto se riletto alla luce dell’odierna forte rigidità del mercato della locazione.
Il mercato immobiliare in Italia rischia in questo senso “di aprire una frattura profonda tra i fabbisogni espressi dalla società e la reale possibilità di trovare una risposta adeguata”.¹
Per quel che riguarda la Città di Torino i dati forniti dalla Camera di Commercio per il 2021² ci mostrano che i costi per l’abitazione rappresentano la prima voce della spesa non alimentare delle famiglie torinesi – 39,2% – con un trend in crescita: sono incrementate addirittura di 30 euro medi mensili rispetto ai livelli pre-Covid. Questo dato che riflette il dato nazionale secondo cui 2,5 milioni di famiglie sono in sovraccarico ovvero spendono per l’abitazione oltre il 40% del reddito familiare disponibile³. Se si aggiungono le spese legate al mobilio e alle utenze arriviamo ad un’incidenza del 53,4%. È presumibile che tale percentuale sarà destinata ancora a crescere visto il “caro energia” che sta interessando la nostra nazione a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina.
Un altro dato rilevante è che le famiglie in condizione di “autosufficienza/debolezza” a Torino sono il 42%. Con questo termine si identificano quei soggetti che tendenzialmente riescono con il proprio reddito a quadrare il bilancio familiare, trovandosi però al margine di un equilibrio economico che può facilmente vacillare di fronte a eventi critici quali per esempio perdita del lavoro, insorgenza di problematiche sanitarie, separazioni, ecc. È importante sottolineare il crescente divario tra le famiglie “abbienti” e quelle in condizione di “autosufficienza”, probabilmente accentuato dall’emergenza sanitaria vissuta nell’anno precedente, che si traduce in minore propensione al risparmio, minore potere d’acquisto e calo del reddito familiare per le famiglie “deboli”. Sono le persone sole e le coppie con figli le più fragili: esse dichiarano di non aver reddito sufficiente per far fronte alle spese (rispettivamente il 42% e il 27% delle famiglie) e di aver dovuto ricorrere all’indebitamento (quota pari al 33% per entrambe le tipologie). Questo dato è strettamente connesso alla condizione economica: nel 2021 infatti quasi una persona sola su due si colloca nella fascia di “debolezza/autosufficienza”, percentuale nettamente superiore a quella evidenziata dagli altri nuclei familiari, fatta eccezione dai mono-parenti dove la quota raggiunge il 50%.
¹ Report di Cassa Depositi e Prestiti (riportato da Carriero, Antellini Russo, Screpanti in una ricerca del 2018)
² Osservatorio Sulle Spese Delle Famiglie Torinesi: Anno 2021, Camera di commercio di Torino
³ Report Istat Gruppo di lavoro sulle politiche per la casa e l’emergenza abitativa, 2022
Torino è la 2a città in Italia dopo Milano per investimenti di Venture Capital: nel 2022 sono stati raccolti 400 milioni di euro, circa il 20% degli investimenti in Italia. Un quadro di grande crescita in cui gli investimenti sono addirittura raddoppiati, sorpassando in Europa anche Lione e Rotterdam per la capacità di attrarre capitali.
671 le Startup e le PMI innovative attive in città;
289 mln di euro di fatturato e 6.500 sono i posti di lavoro generati
203.000 euro (+ 53%) l’andamento del valore medio della produzione > inferiore solo del 4% al dato nazionale
81% delle Startup torinesi che han raccolto capitali nel 2022 ha una vocazione internazionale
27 i tech hub tra acceleratori e incubatori attivi in città
25 investitori professionali nel Venture Capital con disponibilità finanziaria di oltre 1 miliardo di euro nei prossimi 5 anni
La maggior parte delle startup dichiara di essere ancora alla ricerca di investitori dichiarando di essere in fundraising nel 2023. Gli investimenti più ricercati sono business angels e venture capital, in quanto aumenta la consapevolezza del proprio valore e del proprio ruolo nel sistema dell’innovazione.
Nella maggior parte dei casi, le startup e le PMI innovative di Torino hanno raccolto un totale fino a 500.000 euro (77,7% dei casi) spesso grazie ad investitori privati: gli investitori torinesi intervistati ne hanno investiti oltre 70 milioni di euro nelle startup della città nel solo 2022 e prevedono di investire un totale di 1 miliardo di euro in startup e PMI nei prossimi cinque anni.
“Per me Torino rappresenta razionalità, sobrietà e dedizione. L’ortogonalità delle strade della città si riflette nel modo molto logico di pensare quelli che ci vivono, in particolare quelli che fanno affari” dichiara uno degli investitori intervistati nella ricerca.
Torino è sulla buona strada ma si può ancora fare tanto. Homes4All con la sua attività crede fortemente nel potenziale della sua città di origine, nella replicabilità del suo modello di business, nella possibilità di creare sinergie che possano contribuire all’innovazione e alla crescita. Anche tu hai la possibilità di rafforzarne l’ecosistema dell’innovazione: scopri come suWeAreStarting!
Il progetto dota la Città di Torino di strumenti di azione preventiva intervenendo sulla riduzione dei tempidi attesaper l’alloggiamento pubblico, ampliando l’offerta immobiliare privata a costi accessibili e sviluppando un sistema di presa in carico globale dei nuclei beneficiari, in modo da rafforzare le loro capacità di raggiungere una soluzione abitativa stabile. Questa proposta è resa possibile dalla capacità dei partner privati di mobilitare il patrimonio immobiliare sfitto: sono oltre 50.000 infatti gli appartamenti vuoti nel Comune di Torino e, al contrario, il 20,2% delle famiglie vive in una condizione di sovraffollamento. L’obiettivo è abilitare i processi di innovazione sociale per fornire una risposta più efficace ai bisogni dei cittadini e più efficiente nell’allocazione e nell’utilizzo delle risorse pubbliche.
Ad oggi il progetto Homes4All ha ottenuto un contributo a fondo perduto pari a 600.000€ dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, a valere sul Fondo per l’Innovazione Sociale. Tale Fondo, disciplinato dal DPCM 21 dicembre 2018, promuove progetti innovativi per il soddisfacimento di bisogni sociali emergenti, con il coinvolgimento di attori e finanziamenti anche del settore privato secondo lo schema della finanza di impatto ed è finalizzato a rafforzare così la capacità delle pubbliche amministrazioni.
L’implementazione del progetto si articola in tre fasi. La prima, svolta nel 2020, ha prodotto uno studio di fattibilità contenente l’analisi accurata del bisogno sociale su cui si intende intervenire, la comparazione di best practices, gli indicatori attraverso cui misurare e valutare i risultati conseguibili e l’impatto sociale generabile, oltre al piano esecutivo per l’implementazione della fase II.
Nella seconda fase, avviata a settembre 2022, le attività sono volte alla sperimentazione del modello e alla sua attuazione al fine di verificare l’efficacia dell’idea progettuale, nonché la sua sostenibilità.
Se ammessi alla terza fase – il completamento di ciascuna fase è propedeutico all’inizio della fase successiva – questa sarà dedicata al consolidamento della sperimentazione e alla sua replicabilità attraverso l’utilizzo di strumenti di finanza d’impatto sociale in contesti diversi.
Il progetto esecutivo per la fase sperimentale si compone di un insieme ampio di attività, come la ricerca, la ristrutturazione e messa a disposizione di unità immobiliari idonee e funzionali al progetto, unitamente al servizio di sostegno ai nuclei in criticità o emergenza abitativa. Dell’individuazione e selezione dei beneficiari è responsabile la Città di Torino insieme al coordinamento dell’intero progetto, mettendo in atto una vera e propria cabina di regia ossia un’azione di governo in grado di integrare programmazione, coordinamento, monitoraggio e azione concreta tra i soggetti che ne fanno parte.
Homes4All S.r.l. in questa fase si sta occupando di acquisire appartamenti target con una metratura media di circa 70mq a un prezzo medio pari a circa 500 €/mq in linea con i prezzi di mercato con particolare riferimento ad alcuni quartieri della Città di Torino. È previsto un incremento degli immobili acquisiti e di quelli ricevuti in gestione, passando da 17 unità immobiliari disponibili nel corso del 2021 a 150 unità immobiliari al 2025. Si prevede di eseguire ristrutturazioni al fine di rendere a norma e riqualificare gli appartamenti, ove fosse necessario, o migliorarne la vivibilità sostenendo un ulteriore costo medio di ristrutturazione pari a circa 200 €/mq. Attualmente sono 50 i beneficiari alloggiati e 19 i nuclei inseriti in immobili acquisiti in gestione o proprietà.
Con Homes4All la Città di Torino testerà così per la prima volta, al proprio interno, un modello altamente innovativo di finanza ad impatto sociale che – poiché corredato da dati quantitativi e qualitativi rispetto ai risultati finali ottenuti – potrà essere facilmente promosso, replicato e adattato ad altri servizi per la Cittadinanza, coinvolgendo nuovi settori e funzionari in una logica scalare. Homes4All potrebbe diventare nel tempo un fattore caratterizzante dell’esperienza di Torino come “città sociale“, in grado di generare dibattito e attrarre attenzione da diverse zone del Paese.
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