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un rendimento per te!
Homes4All è la startup innovativa società benefit che riduce l'emergenza abitativa favorendo la rigenerazione urbana grazie alla sua rete di investitori a impatto sociale.
Operazioni immobiliari
Immobili in proprietà
Torino – Barriera di Milano
Quartiere
Barriera di Milano
Beneficiari
6 nuclei familiari pari a 12 persone
Torino – Regio Parco
Quartiere
Regio Parco
Beneficiari
5 persone
Torino – Madonna di campagna
Quartiere
Madonna di Campagna
Beneficiari
3 persone
Torino – Aurora
Quartiere
Aurora
Beneficiari
5 persone
Torino – Falchera vecchia
Quartiere
Falchera Vecchia
Beneficiari
5 persone
Torino – Barriera di Milano
Quartiere
Barriera di Milano
Beneficiari
6 persone
Torino – Borgata Tesso
Quartiere
Borgata Tesso
Beneficiari
12 nuclei familiari pari a 28 persone
I nostri numeri
PerMicro e Homes4All insieme per contrastare il disagio economico e abitativo
L’accessibilità finanziaria come punto focale per la completa realizzazione dell’inclusione sociale Homes4All, startup innovativa e società benefit che riduce l'emergenza abitativa favorendo la rigenerazione urbana grazie alla sua rete di investitori a impatto sociale, annuncia l’avvio di una collaborazione strategica con PerMicro, intermediario finanziario specializzato in crediti e microcrediti per l’inclusione finanziaria. L’accordo mira a promuovere l’inclusione economica e sociale, offrendo opportunità concrete a persone in situazioni di vulnerabilità abitativa, economica e finanziaria. Comunicato Stampa
Scopri di piùL'impatto delle Società Benefit in Italia
Secondo la ricerca realizzata da Nativa in collaborazione con Intesa Sanpaolo, tra il 2019 e il 2023, le imprese che hanno inserito obiettivi ESG hanno visto crescere di più il fatturato ed Ebitda rispetto a chi non lo ha fatto. In Italia, a fine 2023 erano 3.619 le aziende che hanno scelto di inserire le finalità di impatto sociale e ambientale nel proprio statuto a integrazione dell’obiettivo di profitto, con un valore della produzione cumulato pari a oltre 40 miliardi di euro e un capitale umano che conta più di 180.000 persone. Dal confronto con un campione rappresentativo di 15 mila imprese non Benefit è emerso come le società Benefit mostrino una dinamica migliore nella crescita del fatturato, con un incremento del +37% rispetto al +18% delle non Benefit. Un trend che si conferma per tutti i principali settori analizzati. La fotografia che emerge è quella di un gruppo di aziende dinamiche capaci di riconoscere maggiormente il valore del capitale umano e, al contempo, avere una migliore ridistribuzione di ricchezza tra i lavoratori. Tutti questi risultati identificano la Società Benefit come un'evoluzione promettente nel panorama imprenditoriale e una concreta espressione di innovazione. Noi crediamo molto in questo modo di fare impresa etico, responsabile e competitivo.
Scopri di piùAffittasi: l’Italia riduce i tempi di locazione del 40%
La scelta della casa è una tappa fondamentale per la maggior parte degli italiani, ma sono molti quelli che in questo periodo storico stanno rimandando l’acquisto, scegliendo di rimanere in affitto. Non è un caso che nel 2024, il mercato delle locazioni in Italia ha subito un’accelerazione senza precedenti: i tempi necessari per affittare un immobile si sono ridotti del 40% rispetto al periodo pre-pandemia, passando da una media di 4,3 mesi a soli 2,6 mesi. Questo trend, evidenziato da uno studio di Immobiliare.it Insights, sta trasformando il panorama abitativo del Paese Dove si affitta più rapidamente? - Palermo, Napoli e Bologna sono le città con i tempi più rapidi: appena 2,1 mesi per trovare un inquilino, con una riduzione del 52% rispetto al 2019. - Milano segue con una media di 2,2 mesi, segnando una riduzione del 35%. - Roma si attesta su 2,4 mesi, con un calo del 28%. - Al Nord, città come Genova (2,6 mesi, -38%) e Torino (2,4 mesi, -37%) si distinguono per la velocità delle locazioni. Al contrario, città come Verona (3,4 mesi, -15%) e Firenze (3,6 mesi, -7%) mostrano riduzioni più contenute. Venezia rappresenta un’eccezione, con un aumento del 6% nei tempi medi, arrivando a 3,7 mesi, principalmente a causa dell’influenza della locazione turistica. Perché il mercato accelera? Maggiore domanda di affitti: L’aumento dei tassi sui mutui ha reso l’acquisto di una casa meno accessibile, spingendo molte persone verso il mercato delle locazioni. Giovani, lavoratori in trasferta e studenti rappresentano le categorie più dinamiche. Digitalizzazione del mercato: Strumenti digitali come le piattaforme di annunci rendono più rapido l’incontro tra domanda e offerta, semplificando e accelerando i processi di ricerca e contrattazione. Crescita di soluzioni flessibili: I contratti transitori e a breve termine stanno guadagnando popolarità, soprattutto in contesti urbani, rispondendo alle esigenze di chi cerca mobilità e flessibilità. Cambio nell’offerta: Molti proprietari hanno scelto di riconvertire immobili destinati ad affitti brevi, meno redditizi dopo la pandemia, verso il mercato degli affitti tradizionali. «Lo stato attuale del mercato immobiliare, con mutui meno accessibili e prezzi di compravendita in costante salita, insieme all’esigenza di maggiore flessibilità, soprattutto di quelle categorie, come studenti e giovani lavoratori, che non vogliono ancora impegnarsi nell’acquisto di una casa, hanno condotto a una progressiva crescita dell’interesse per l’affitto - afferma Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it – Di conseguenza, i tempi di locazione si sono fortemente accorciati in quasi tutta la Penisola, e lo hanno fatto soprattutto in quelle aree, vedasi le grandi città del Meridione, che nel 2019 presentavano tempistiche piuttosto dilatate rispetto al resto d’Italia e avevano dunque una margine di riduzione maggiore». Le prospettive per il futuro L’accelerazione delle locazioni riflette un mercato sempre più competitivo e dinamico, ma comporta anche sfide. Tra queste, l’aumento dei canoni e il rischio di esclusione per le fasce più vulnerabili. Inoltre, la crescente pressione sui prezzi potrebbe rendere necessario un riequilibrio normativo per garantire un accesso abitativo equo. Per ulteriori dettagli, consulta il rapporto completo su Immobiliare.it.
Scopri di piùI criteri ESG come guida agli investimenti immobiliari sostenibili
“Per noi la sostenibilità non è solo un buon investimento dal punto di vista immobiliare: è il cuore della nostra mission aziendale”. Mario Montalcini, CEO Homes4All In città che stanno cambiando spinte da nuovi obiettivi di sostenibilità, è fondamentale ‘fare impresa’ integrando i criteri ESG nel proprio modello. Bisogna pensare alla tutela dell’ambiente - sono ormai sempre più evidenti le conseguenze che stanno avendo i cambiamenti climatici - ma ancora di più bisogna considerare, e includere in maniera strategica nei piani di sviluppo aziendale, le esigenze delle persone che abitano le nostre città. Quale dovrebbe essere quindi il ruolo dell’investitore immobiliare ESG oriented? Come certificare se un progetto può definirsi un investimento sostenibile? Testimonianze internazionali rivelano che nel real estate sta sempre più crescendo la consapevolezza che come e su cosa investire gioca un ruolo fondamentale nel miglioramento della qualità della vita delle persone. “I fattori sociali sono estremamente rilevanti per le nostre analisi di investimento. Un atteggiamento che si riflette nelle nostre attività di Corporate Social Responsibility (CSR), soprattutto riguardo alla promozione della salute e del benessere di chi vive nelle nostre proprietà. Non dico nulla di nuovo sottolineando che il settore immobiliare riveste un’influenza diretta sulla vita quotidiana delle persone: dopotutto, trascorriamo il 90% della nostra vita all’interno di un edificio” dichiara Stéphane Villemain - CSR Vice President di Ivanhoé Cambridge, investitore e sviluppatore immobiliare canadese con asset internazionali. L’importanza di investire nel benessere delle comunità è testimoniata dalle numerose certificazioni che attestano la qualità dei progetti messi in atto, non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale. La certificazione LEED for Community, ad esempio, analizza la sostenibilità di materiali e tecniche costruttive impiegate, l’impatto ambientale degli edifici e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Da sottolineare che la qualità della vita è uno degli otto parametri che influenzano il rilascio della certificazione. Il riconoscimento WELL Community Standard, invece, analizza gli spazi costruiti dal punto di vista della comunità che li abita considerando tutto ciò che riguarda i movimenti delle persone nello spazio insieme alla possibilità di avere aria pulita, acqua di buona qualità, accesso a cibo sano, o ancora l’opportunità di partecipare a eventi sociali in aree pensate per migliorare la salute e il benessere delle persone. Entrambe le certificazioni sono verificate dal Green Business Certification Inc. (GBCI). Per raggiungere elevate performance ESG un progetto quindi dovrebbe tener conto di aspetti green come la riduzione dell’impronta di carbonio e del consumo energetico, ma anche aspetti sociali come l’accesso ai servizi e più in generale le condizioni che favoriscono il buon vivere. Con questo mix tra sostenibilità e benessere ci si allinea anche a quelle che sono le aspettative dunque degli stakeholder, sempre più orientati a investire in questo senso anche nel lungo periodo. Per noi di Homes4All il coinvolgimento degli stakeholder è parte integrante del nostro lavoro quotidiano, attraverso un costante dialogo con affittuari, partner aziendali, dipendenti, rappresentanti della comunità, fornitori e soprattutto finanziatori e soci. Stiamo anche lavorando su modalità di analisi e misurazione dell’impatto sociale dei nostri edifici e delle nostre iniziative, in collaborazione con Fondazione Impact Housing che sta definendo dei parametri che possano certificare la qualità ESG con diversi partner europei. Siamo fiduciosi che questa attività innovativa sarà capace di attrarre sempre più lungimiranti investimenti a impatto.
Scopri di piùCasa Green: L’Italia verso un futuro immobiliare sostenibile e ad alta efficienza energetica
L’Unione Europea ha recentemente approvato una direttiva fondamentale per il futuro dell’edilizia e dell’efficienza energetica: la direttiva Case Green, parte del pacchetto “Fit for 55%,” sancita dal Parlamento Europeo il 12 marzo 2024. Con questa norma, l’UE mira a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra nel settore immobiliare, trasformando il tessuto edilizio europeo in un modello di sostenibilità. Per l’Italia, questa direttiva rappresenta non solo una sfida epocale ma anche una potenziale spinta economica significativa, con una previsione di crescita del mercato immobiliare compresa tra 125 e 190 miliardi di euro entro il 2030. Un impatto positivo su economia, energia e salute Lo studio “Case Green, trasformazioni e prospettive del mercato immobiliare italiano” condotto da Bain & Company Italia, rivela come la direttiva porterà un’ondata di attività soprattutto nel settore delle ristrutturazioni edilizie, con una crescita stimata del 25-30% tra il 2026 e il 2030. Secondo Paolo Cerini, partner di Bain & Company, i benefici non si limiteranno alla sola sfera economica: migliorare l’efficienza energetica degli edifici contribuirà a ridurre la dipendenza italiana dai combustibili fossili e a rafforzare la sicurezza energetica del paese. Inoltre, la riqualificazione energetica inciderà positivamente sulle spese di riscaldamento e raffrescamento per gli inquilini, migliorando al contempo la qualità degli ambienti interni, un vantaggio che si rifletterà direttamente sul comfort e sulla salute delle persone. Lo stato attuale degli edifici: un enorme potenziale di trasformazione La direttiva si concentra sul miglioramento del vasto parco immobiliare europeo, di cui il 75% è considerato inefficiente dal punto di vista energetico. Gli edifici sono infatti responsabili del 40% del consumo finale di energia e del 36% delle emissioni di gas serra in Europa, con impatti significativi sull’ambiente e sulla salute pubblica. Oltre il 50% delle emissioni di particolato, sostanza nociva per le vie respiratorie, proviene dagli edifici. L’ambizione è quella di trasformare l’intero parco edilizio europeo per renderlo a emissioni zero entro il 2050, puntando su costruzioni caratterizzate da un’efficienza energetica estremamente elevata e una drastica riduzione delle emissioni di carbonio. Alessandro Cadei, partner e leader EMEA della practice Energy di Bain & Company, spiega che la direttiva, pur richiedendo significativi investimenti, apre la porta a nuove opportunità di business, specie nel settore delle tecnologie per l’efficienza energetica e nell’integrazione di servizi innovativi da parte dei fornitori energetici. Gli obblighi della direttiva Case Green: cosa cambierà Le disposizioni della direttiva saranno applicate sia agli edifici nuovi sia a quelli esistenti: Edifici nuovi: Dal 1° gennaio 2028, tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno rispettare gli standard di emissioni zero, con un’estensione a quelli privati a partire dal 1° gennaio 2030. Edifici esistenti: Saranno introdotti obiettivi graduali di riduzione del consumo energetico, che porteranno gli edifici a rispettare lo standard di emissioni zero entro il 2050. In Italia, il patrimonio immobiliare comprende circa 78 milioni di unità immobiliari, di cui 40 milioni – prevalentemente ad uso residenziale – potrebbero essere coinvolte nella riqualificazione energetica prevista dalla direttiva. Con l’85% di queste unità di proprietà privata, la trasformazione richiederà un coinvolgimento coordinato di proprietari, imprese, enti pubblici e investitori privati. Le prospettive per il mercato immobiliare: opportunità e previsioni di crescita La direttiva Case Green avrà un impatto su tutti i segmenti immobiliari, ma sarà particolarmente incisiva nel settore delle ristrutturazioni residenziali. Prima dell’approvazione della direttiva, il mercato italiano delle costruzioni residenziali era già proiettato verso una crescita moderata, con un incremento annuo previsto dell’1,2% fino al 2030. Tuttavia, grazie agli incentivi e alle nuove disposizioni normative, si prevede ora un incremento annuo aggiuntivo di 20-30 miliardi di euro nelle ristrutturazioni tra il 2026 e il 2030, con un totale di investimenti aggiuntivi stimato tra i 100 e i 150 miliardi di euro in cinque anni. Anche gli immobili non residenziali vedranno un notevole sviluppo: il mercato delle costruzioni non residenziali potrebbe infatti crescere di circa 5-8 miliardi di euro all’anno, raggiungendo un valore stimato di 25-40 miliardi di euro tra il 2026 e il 2030. Sfide e raccomandazioni: un impegno coordinato per un futuro sostenibile La direttiva comporta importanti sfide organizzative e finanziarie per il governo italiano. Per garantire una transizione efficace verso un parco immobiliare sostenibile, saranno necessarie azioni su più fronti: Accelerare la riqualificazione energetica degli edifici, Semplificare le procedure burocratiche, Garantire l’accesso a incentivi adeguati, Supportare la crescita delle imprese specializzate nel settore, Ottimizzare le risorse finanziarie disponibili. Cerini sottolinea l’importanza di una pianificazione strategica a lungo termine, in cui tutti gli attori del settore possano collaborare. Un impegno coordinato tra pubblico e privato potrebbe non solo ridurre i costi energetici per i cittadini, ma anche diminuire il fenomeno della povertà energetica, creando nuove opportunità di lavoro e contribuendo attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico. Conclusione: la direttiva Case Green è un passo cruciale verso un futuro immobiliare sostenibile La direttiva Case Green è molto più di una semplice norma ambientale: rappresenta una rivoluzione che può trasformare il patrimonio immobiliare italiano, rendendo le città più sostenibili, sicure e moderne. Attraverso un sistema di incentivi e politiche lungimiranti, l’Italia ha l’opportunità di diventare un leader nella transizione verde, costruendo un futuro in cui la sostenibilità energetica e il comfort abitativo vadano di pari passo.
Scopri di piùOxfam Italia premia Homes4All
Un impegno vero nella lotta contro le disuguaglianze Siamo orgogliosi di annunciare che Homes4All si è aggiudicata il prestigioso Premio Oxfam Italia per il suo contributo nel creare - come recita la motivazione – “con fatti e mattoni una concreta alternativa alla gestione pubblica, e non solo, del problema dell’abitare”. Ogni anno Oxfam Italia, associazione da sempre impegnata nella lotta contro le disuguaglianze, attribuisce un #riconoscimento pubblico a chi con il proprio lavoro ha lasciato un segno, dimostrando che è possibile combattere la #disuguaglianza generando un impatto positivo per le comunità, in Italia e nel mondo. Il premio è stato ritirato dal nostro Marco Tabbia, durante la cerimonia “Combattere la disuguaglianza – Si può fare” tenutasi nella splendida cornice della Libreria Giunti di Firenze. Questo riconoscimento sottolinea l'impegno di Homes4All nel creare soluzioni accessibili e sostenibili per persone e famiglie in difficoltà, in particolare in contesti di vulnerabilità economica che ostacolano l'accesso alla casa. L'evento ha ospitato figure di spicco come don Luigi Ciotti di Libera, con due giorni di confronto e condivisione che hanno visto la partecipazione di oltre 2.500 persone. credito fotografico: Oxfam Italia
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Oxfam Italia premia Homes4All
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