Dopo il primo anno di sperimentazione, il progetto “Homes4All: a Torino il diritto all’abitazione si innova”, promosso dalla Città di Torino, presenta i primi risultati raggiunti che dimostrano come sia possibile rispondere in maniera efficiente al problema dell’emergenza abitativa attraverso il dialogo e la collaborazione tra Pubblica Amministrazione e privati.
Siamo soddisfatti del lavoro svolto finora e ci auguriamo di proseguire in maniera altrettanto efficace grazie al contributo di tutti i soggetti coinvolti e al sostegno del Fondo per l’Innovazione Sociale.
Uno degli aspetti più innovativi del progetto “Homes4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova” è la definizione di indicatori per il monitoraggio e valutazione delle attività svolte in accordo a tre principali outcome attesi di lungo periodo: stabilità abitativa, aumento dell’accessibilità, miglioramento del benessere e dell’empowerment personale e familiare.
Ascolta l’intervista completa a Chiara Carini di Euricse – ente valutatore esterno per la fase sperimentale del progetto Homes4All – dove racconta i risultati raggiunti in questo primo anno di lavoro!
Ieri abbiamo presentato i risultati del primo anno di attività del progetto “Homes4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova” promosso dalla Città di Torino in partenariato con Homes4All srl Società Benefit, Brainscapital srl Società Benefit, Homers srl Società Benefit, Associazione ACMOS e Camera di Commercio di Torino.
Siamo orgogliosi che il modello delineato dal progetto Homes4All si stia affermando come una risposta innovativa ed efficace alle nuove istanze sociali.
Grazie a tutti coloro che ieri hanno condiviso con noi questo importante momento e ai relatori presenti!
“Gli appartamenti consegnati ai beneficiari del progetto “Homes4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova” rinnovati grazie al Fondo Innovazione Sociale, hanno subito manutenzioni base riguardanti in primo luogo l’adeguamento degli impianti per la loro messa a norma, la sostituzione delle caldaie per renderli più efficienti, oltre alle attività di tinteggiatura e pulizia di fine cantiere. Inoltre sono stati dotati tutti di cucina completa e del necessario per soddisfare le esigenze dei futuri inquilini.”
Ascolta l’intervista completa a Elisa Omegna, architetto responsabile della valutazione immobiliare di Homes4All, in cui racconta tutti gli interventi fatti per rendere salubri e accoglienti gli immobili del progetto e i risultati ottenuti circa riduzione dei tempi di attesa e risparmi economici generati.
“Homa4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova” è un progetto nato per rispondere in maniera efficace ed efficiente al tema dell’emergenza abitativa, coinvolgendo numerosi attori pubblici e privati, sia che essi siano profit, del terzo settore o investitori. La dimostrazione si trova nei primi risultati della fase di sperimentazione, iniziata a settembre dello scorso anno, che vede tutti i partner impegnati nell’implementare il modello definito nello studio di fattibilità (fase I del progetto).
Rispetto i beneficiari sono stati presi incarico finora 18 nuclei (5 incapienti, 13 parzialmente capienti) per un totale di 49 persone di cui 16 minori e 3 persone con disabilità. Diversi adulti accompagnati sono inoccupati e molti altri lavorano con contratti a tempo determinato o tirocini, non sufficienti a garantire una stabilità di reddito familiare. Uno degli obiettivi del progetto è proprio quello di migliorare le condizioni economiche e lavorative dei beneficiari, avviando dunque un percorso di autonomia abitativa. Questo risultato è stato già conseguito da 2 nuclei che sono in procinto di ultimare il loro percorso di accompagnamento sociale: su 5 adulti presenti, 4 hanno trovato lavoro di cui 2 a tempo indeterminato, raggiungendo quindi gli obiettivi di stabilità e migliorando le condizioni di benessere familiare.
Inoltre altri 2 nuclei “pilota” hanno sperimentato l’accompagnamento sociale già al termine della fase I dedicata allo studio di fattibilità: entrambi hanno raggiunto gli obiettivi del patto e sono stati inseriti in casa popolare.
La fase sperimentale del progetto si compone inoltre di altre attività abilitanti all’erogazione del servizio, ossia la ricerca, la ristrutturazione e messa a disposizione di unità immobiliari idonee ad ospitare le famiglie. Il progetto mira infatti a costruire un’offerta immobiliare di social housing che sia adeguata e funzionale al perseguimento degli obiettivi di outcome previsti. Tali attività, anche se sono complementari al servizio, sono dunque essenziali, perché costituiscono la base su cui si poggerà tutta la sperimentazione. Esse possono essere dettagliate in attività di scouting immobiliare, direzione tecnica e coordinamento gestione immobiliare, messa a norma, ristrutturazione e riqualificazione dell’immobile e reperimento finanziamenti privati.
In tutto sono state ristrutturate 4 unità attraverso i fondi messi a disposizione dal FIS. Si tratta di bilocali tra i 48 e 63 mq che hanno subito lavori di manutenzione necessari alla loro messa a norma e minime misure di efficientamento energetico rendendoli così luoghi ospitali e accoglienti. In circa 3 mesi e con un costo di ristrutturazione di circa 100 €/mq. 4 famiglie hanno trovato una casa accogliente e sicura.
Non solo studenti, ma anche lavoratori precari, immigrati o semplicemente famiglie che vivono nelle grandi città e che faticano a far quadrare i conti: sono sempre di più le persone che si percepiscono in una condizione di emergenza abitativa. A testimoniarlo non solo le manifestazioni studentesche alla ribalta mediatica, ma anche i dati raccolti in importanti indagini di settore: 2 famiglie su 3 non ritengono adeguato il proprio reddito per far fronte alle spese primarie (Nomisma, 2022) e dichiarano che le spese relative alla casa pesano troppo sul proprio budget (Censis,2022). Un report ISTAT del 2022 conferma questi dati: 2,5 milioni di famiglie sono in sovraccarico ovvero spendono per l’abitazione oltre il 40% del reddito familiare disponibile. Se si aggiungono le spese legate al mobilio e alle utenze arriviamo ad un’incidenza del 53,4%, percentuale destinata a crescere visto il “caro energia” che sta interessando la nostra nazione a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina.
E nel mentre gli affitti crescono, specialmente nelle città universitarie: dal 2018 ad oggi il prezzo medio è aumentato del 7,5% a Milano e del 5,1% a Bologna contro un +3,6 medio nazionale. Diversamente questo non avviene per il reddito pro-capite: in Italia sono 3 mln i contratti precari e oltre 4 mln e mezzo i lavoratori “poveri”, specialmente giovani. Secondo l’Osservatorio Inps pubblicato a dicembre il reddito medio annuo dei lavoratori dipendenti e autonomi tra i 20 e 24 anni si è attestato nel 2021 in media ai 9.911 euro, tra i 25 e 29 anni a 15.629 euro. Se un affitto viene ritenuto economicamente sostenibile solo quando non supera il 30% del proprio reddito allora le metropoli si confermano insostenibili: Torino è una delle poche città in cui abbiamo questa percentuale, a Bologna si rileva invece un rapporto del 43% per arrivare al 51% di Milano.
Nel Paese con il numero di laureati più basso in Europa, «il diritto allo studio se non è un diritto va chiamato privilegio» – scrive Marco Bentivogli il 14 maggio su La repubblica – a causa di posti letto sempre più cari, distanze da colmare, tirocini full time senza rimborso che impegnano gli studenti affaticando la possibilità di studiare e lavorare allo stesso tempo. Una tema di precarietà abitativa che si intreccia al tema degli affitti brevi, delle tassazioni, delle seconde case vuote, dello spopolamento delle aree interne.
Va ripensato a livello sistemico il tema abitativo, immaginando e sviluppando modelli capaci di assicurare una casa ‘abbordabile’ dove vivere dignitosamente.
Homes4All promuove il recupero di questo patrimonio immobiliare vuoto, mettendolo in affitto a canoni agevolati, con il coinvolgimento di attori e finanziamenti anche del settore privato, secondo lo schema della finanza di impatto, con l’auspicio di diventare un piccolo tassello in questo cambiamento.
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