Casa Green: L’Italia verso un futuro immobiliare sostenibile e ad alta efficienza energetica

L’Unione Europea ha recentemente approvato una direttiva fondamentale per il futuro dell’edilizia e dell’efficienza energetica: la direttiva Case Green, parte del pacchetto “Fit for 55%,” sancita dal Parlamento Europeo il 12 marzo 2024. Con questa norma, l’UE mira a ridurre drasticamente le emissioni di gas serra nel settore immobiliare, trasformando il tessuto edilizio europeo in un modello di sostenibilità. Per l’Italia, questa direttiva rappresenta non solo una sfida epocale ma anche una potenziale spinta economica significativa, con una previsione di crescita del mercato immobiliare compresa tra 125 e 190 miliardi di euro entro il 2030.

Un impatto positivo su economia, energia e salute

Lo studio “Case Green, trasformazioni e prospettive del mercato immobiliare italiano” condotto da Bain & Company Italia, rivela come la direttiva porterà un’ondata di attività soprattutto nel settore delle ristrutturazioni edilizie, con una crescita stimata del 25-30% tra il 2026 e il 2030. Secondo Paolo Cerini, partner di Bain & Company, i benefici non si limiteranno alla sola sfera economica: migliorare l’efficienza energetica degli edifici contribuirà a ridurre la dipendenza italiana dai combustibili fossili e a rafforzare la sicurezza energetica del paese. Inoltre, la riqualificazione energetica inciderà positivamente sulle spese di riscaldamento e raffrescamento per gli inquilini, migliorando al contempo la qualità degli ambienti interni, un vantaggio che si rifletterà direttamente sul comfort e sulla salute delle persone.

Lo stato attuale degli edifici: un enorme potenziale di trasformazione

La direttiva si concentra sul miglioramento del vasto parco immobiliare europeo, di cui il 75% è considerato inefficiente dal punto di vista energetico. Gli edifici sono infatti responsabili del 40% del consumo finale di energia e del 36% delle emissioni di gas serra in Europa, con impatti significativi sull’ambiente e sulla salute pubblica. Oltre il 50% delle emissioni di particolato, sostanza nociva per le vie respiratorie, proviene dagli edifici.

L’ambizione è quella di trasformare l’intero parco edilizio europeo per renderlo a emissioni zero entro il 2050, puntando su costruzioni caratterizzate da un’efficienza energetica estremamente elevata e una drastica riduzione delle emissioni di carbonio. Alessandro Cadei, partner e leader EMEA della practice Energy di Bain & Company, spiega che la direttiva, pur richiedendo significativi investimenti, apre la porta a nuove opportunità di business, specie nel settore delle tecnologie per l’efficienza energetica e nell’integrazione di servizi innovativi da parte dei fornitori energetici.

Gli obblighi della direttiva Case Green: cosa cambierà

Le disposizioni della direttiva saranno applicate sia agli edifici nuovi sia a quelli esistenti:

  • Edifici nuovi: Dal 1° gennaio 2028, tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione dovranno rispettare gli standard di emissioni zero, con un’estensione a quelli privati a partire dal 1° gennaio 2030.
  • Edifici esistenti: Saranno introdotti obiettivi graduali di riduzione del consumo energetico, che porteranno gli edifici a rispettare lo standard di emissioni zero entro il 2050.

In Italia, il patrimonio immobiliare comprende circa 78 milioni di unità immobiliari, di cui 40 milioni – prevalentemente ad uso residenziale – potrebbero essere coinvolte nella riqualificazione energetica prevista dalla direttiva. Con l’85% di queste unità di proprietà privata, la trasformazione richiederà un coinvolgimento coordinato di proprietari, imprese, enti pubblici e investitori privati.

Le prospettive per il mercato immobiliare: opportunità e previsioni di crescita

La direttiva Case Green avrà un impatto su tutti i segmenti immobiliari, ma sarà particolarmente incisiva nel settore delle ristrutturazioni residenziali. Prima dell’approvazione della direttiva, il mercato italiano delle costruzioni residenziali era già proiettato verso una crescita moderata, con un incremento annuo previsto dell’1,2% fino al 2030. Tuttavia, grazie agli incentivi e alle nuove disposizioni normative, si prevede ora un incremento annuo aggiuntivo di 20-30 miliardi di euro nelle ristrutturazioni tra il 2026 e il 2030, con un totale di investimenti aggiuntivi stimato tra i 100 e i 150 miliardi di euro in cinque anni.

Anche gli immobili non residenziali vedranno un notevole sviluppo: il mercato delle costruzioni non residenziali potrebbe infatti crescere di circa 5-8 miliardi di euro all’anno, raggiungendo un valore stimato di 25-40 miliardi di euro tra il 2026 e il 2030.

Sfide e raccomandazioni: un impegno coordinato per un futuro sostenibile

La direttiva comporta importanti sfide organizzative e finanziarie per il governo italiano. Per garantire una transizione efficace verso un parco immobiliare sostenibile, saranno necessarie azioni su più fronti:

  1. Accelerare la riqualificazione energetica degli edifici,
  2. Semplificare le procedure burocratiche,
  3. Garantire l’accesso a incentivi adeguati,
  4. Supportare la crescita delle imprese specializzate nel settore,
  5. Ottimizzare le risorse finanziarie disponibili.

Cerini sottolinea l’importanza di una pianificazione strategica a lungo termine, in cui tutti gli attori del settore possano collaborare. Un impegno coordinato tra pubblico e privato potrebbe non solo ridurre i costi energetici per i cittadini, ma anche diminuire il fenomeno della povertà energetica, creando nuove opportunità di lavoro e contribuendo attivamente alla lotta contro il cambiamento climatico.

Conclusione: la direttiva Case Green è un passo cruciale verso un futuro immobiliare sostenibile

La direttiva Case Green è molto più di una semplice norma ambientale: rappresenta una rivoluzione che può trasformare il patrimonio immobiliare italiano, rendendo le città più sostenibili, sicure e moderne. Attraverso un sistema di incentivi e politiche lungimiranti, l’Italia ha l’opportunità di diventare un leader nella transizione verde, costruendo un futuro in cui la sostenibilità energetica e il comfort abitativo vadano di pari passo.