L’accessibilità finanziaria come punto focale per la completa realizzazione dell’inclusione sociale
Homes4All, startup innovativa e società benefit che riduce l’emergenza abitativa favorendo la rigenerazione urbana grazie alla sua rete di investitori a impatto sociale, annuncia l’avvio di una collaborazione strategica con PerMicro, intermediario finanziario specializzato in crediti e microcrediti per l’inclusione finanziaria. L’accordo mira a promuovere l’inclusione economica e sociale, offrendo opportunità concrete a persone in situazioni di vulnerabilità abitativa, economica e finanziaria.
Secondo la ricerca realizzata da Nativa in collaborazione con Intesa Sanpaolo, tra il 2019 e il 2023, le imprese che hanno inserito obiettivi ESG hanno visto crescere di più il fatturato ed Ebitda rispetto a chi non lo ha fatto.
In Italia, a fine 2023 erano 3.619 le aziende che hanno scelto di inserire le finalità di impatto sociale e ambientale nel proprio statuto a integrazione dell’obiettivo di profitto, con un valore della produzione cumulato pari a oltre 40 miliardi di euro e un capitale umano che conta più di 180.000 persone.
Dal confronto con un campione rappresentativo di 15 mila imprese non Benefit è emerso come le società Benefit mostrino una dinamica migliore nella crescita del fatturato, con un incremento del +37% rispetto al +18% delle non Benefit. Un trend che si conferma per tutti i principali settori analizzati.
La fotografia che emerge è quella di un gruppo di aziende dinamiche capaci di riconoscere maggiormente il valore del capitale umano e, al contempo, avere una migliore ridistribuzione di ricchezza tra i lavoratori.
Tutti questi risultati identificano la Società Benefit come un’evoluzione promettente nel panorama imprenditoriale e una concreta espressione di innovazione. Noi crediamo molto in questo modo di fare impresa etico, responsabile e competitivo.
La scelta della casa è una tappa fondamentale per la maggior parte degli italiani, ma sono molti quelli che in questo periodo storico stanno rimandando l’acquisto, scegliendo di rimanere in affitto. Non è un caso che nel 2024, il mercato delle locazioni in Italia ha subito un’accelerazione senza precedenti: i tempi necessari per affittare un immobile si sono ridotti del 40% rispetto al periodo pre-pandemia, passando da una media di 4,3 mesi a soli 2,6 mesi. Questo trend, evidenziato da uno studio di Immobiliare.it Insights, sta trasformando il panorama abitativo del Paese
Dove si affitta più rapidamente?
– Palermo, Napoli e Bologna sono le città con i tempi più rapidi: appena 2,1 mesi per trovare un inquilino, con una riduzione del 52% rispetto al 2019. – Milano segue con una media di 2,2 mesi, segnando una riduzione del 35%. – Roma si attesta su 2,4 mesi, con un calo del 28%. – Al Nord, città come Genova (2,6 mesi, -38%) e Torino (2,4 mesi, -37%) si distinguono per la velocità delle locazioni.
Al contrario, città come Verona (3,4 mesi, -15%) e Firenze (3,6 mesi, -7%) mostrano riduzioni più contenute. Venezia rappresenta un’eccezione, con un aumento del 6% nei tempi medi, arrivando a 3,7 mesi, principalmente a causa dell’influenza della locazione turistica.
Perché il mercato accelera?
Maggiore domanda di affitti: L’aumento dei tassi sui mutui ha reso l’acquisto di una casa meno accessibile, spingendo molte persone verso il mercato delle locazioni. Giovani, lavoratori in trasferta e studenti rappresentano le categorie più dinamiche.
Digitalizzazione del mercato: Strumenti digitali come le piattaforme di annunci rendono più rapido l’incontro tra domanda e offerta, semplificando e accelerando i processi di ricerca e contrattazione.
Crescita di soluzioni flessibili: I contratti transitori e a breve termine stanno guadagnando popolarità, soprattutto in contesti urbani, rispondendo alle esigenze di chi cerca mobilità e flessibilità.
Cambio nell’offerta: Molti proprietari hanno scelto di riconvertire immobili destinati ad affitti brevi, meno redditizi dopo la pandemia, verso il mercato degli affitti tradizionali.
«Lo stato attuale del mercato immobiliare, con mutui meno accessibili e prezzi di compravendita in costante salita, insieme all’esigenza di maggiore flessibilità, soprattutto di quelle categorie, come studenti e giovani lavoratori, che non vogliono ancora impegnarsi nell’acquisto di una casa, hanno condotto a una progressiva crescita dell’interesse per l’affitto – afferma Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it – Di conseguenza, i tempi di locazione si sono fortemente accorciati in quasi tutta la Penisola, e lo hanno fatto soprattutto in quelle aree, vedasi le grandi città del Meridione, che nel 2019 presentavano tempistiche piuttosto dilatate rispetto al resto d’Italia e avevano dunque una margine di riduzione maggiore».
Le prospettive per il futuro
L’accelerazione delle locazioni riflette un mercato sempre più competitivo e dinamico, ma comporta anche sfide. Tra queste, l’aumento dei canoni e il rischio di esclusione per le fasce più vulnerabili. Inoltre, la crescente pressione sui prezzi potrebbe rendere necessario un riequilibrio normativo per garantire un accesso abitativo equo.
Per ulteriori dettagli, consulta il rapporto completo su Immobiliare.it.
Il settore degli alloggi per studenti in Italia sta vivendo una fase di significativa crescita e trasformazione, trainata dalla crescente domanda di un numero sempre maggiore di studenti universitari, inclusa una popolazione internazionale in espansione. Con 1,9 milioni di studenti iscritti in 98 università, la necessità di alloggi adeguati sta diventando un fattore cruciale sia per gli studenti che per il mercato immobiliare.
Il mercato degli alloggi per studenti in Italia in sintesi
Dati chiave: – 98 università e 257 istituti AFAM (Alta Formazione Artistica e Musicale). – 1,9 milioni di studenti, con un aumento del 5% delle iscrizioni rispetto all’anno scorso. – 74.000 posti letto disponibili, che coprono solo il 4% della domanda complessiva degli studenti. – Milano, Roma, Firenze, Torino e Bologna rappresentano la metà dell’offerta disponibile di alloggi per studenti.
La limitata disponibilità di strutture progettate appositamente per gli studenti (PBSA, Purpose-Built Student Accommodations) evidenzia un significativo divario tra domanda e offerta, particolarmente accentuato nelle principali città, dove il numero di studenti mobili e internazionali continua a crescere.
Domanda in aumento e offerta insufficiente
Mentre città come Milano e Bologna guidano l’attrazione di studenti internazionali, il tasso di copertura degli alloggi per studenti rimane basso rispetto ad altri paesi europei. Ad esempio:
– Tasso di copertura complessivo in Italia: 4%. – Tasso di copertura nel Regno Unito: oltre il 30%. – Anche tra gli studenti mobili, la copertura è insufficiente, con Firenze che guida al 24% e Roma che segue con l’11%.
Le proiezioni indicano che entro il 2026, nonostante l’aggiunta di 21.000 posti letto attraverso 64 nuovi progetti, l’offerta non sarà comunque sufficiente a soddisfare la crescente domanda.
Opportunità di investimento
Il mercato degli alloggi per studenti in Italia è diventato sempre più attraente per gli investitori, sia nazionali che internazionali. Nel 2023, i volumi di investimento hanno raggiunto i 290 milioni di euro con otto operazioni, una parte significativa delle quali ha riguardato la conversione di immobili esistenti in alloggi per studenti.
Milano continua a dominare il mercato, rappresentando il 34% dei progetti in pipeline. Anche altre città come Torino, Bologna e Roma stanno registrando una crescita, con progetti di rilievo come:
– CX Novate Milanese: 960 posti letto, apertura prevista nel 2024. – The Social Hub Roma: 500 posti letto, apertura prevista nel 2025. – Ex Lavazza Torino: oltre 300 posti letto, apertura prevista nel 2024.
Perché le strutture PBSA stanno guadagnando terreno
Le strutture PBSA offrono un vantaggio competitivo rispetto agli alloggi tradizionali grazie ai loro servizi di alta qualità, ai design focalizzati sulla comunità e ai servizi aggiuntivi. Queste caratteristiche giustificano affitti più elevati e attraggono sia studenti internazionali che nazionali. Ad esempio, gli affitti medi per monolocali PBSA a Milano superano i 1.200 euro al mese, significativamente più alti rispetto alle opzioni tradizionali.
Sfide da affrontare
Nonostante gli sviluppi promettenti, permangono diverse sfide:
– Squilibrio tra domanda e offerta: Anche con nuovi progetti, il divario tra posti letto disponibili e necessità degli studenti rimane ampio. – Aumento degli affitti: L’alto costo degli alloggi PBSA potrebbe escludere alcune fasce della popolazione studentesca. – Concentrazione geografica: La maggior parte dei progetti si concentra in poche grandi città, lasciando scoperte le città universitarie più piccole.
Il futuro del settore
Il mercato degli alloggi per studenti in Italia presenta un’opportunità unica per crescita, innovazione e investimento. Affrontando il divario tra domanda e offerta, diversificando il focus geografico e mantenendo l’accessibilità economica, il settore può soddisfare le esigenze di una popolazione studentesca in crescita e al contempo garantire rendimenti interessanti per gli investitori. Per gli operatori immobiliari e nel campo dell’istruzione, il messaggio è chiaro: il mercato degli alloggi per studenti in Italia è un settore resiliente e in evoluzione con un potenziale ancora inespresso.
“Per noi la sostenibilità non è solo un buon investimento dal punto di vista immobiliare: è il cuore della nostra mission aziendale”.
Mario Montalcini, CEO Homes4All
In città che stanno cambiando spinte da nuovi obiettivi di sostenibilità, è fondamentale ‘fare impresa’ integrando i criteri ESG nel proprio modello. Bisogna pensare alla tutela dell’ambiente – sono ormai sempre più evidenti le conseguenze che stanno avendo i cambiamenti climatici – ma ancora di più bisogna considerare, e includere in maniera strategica nei piani di sviluppo aziendale, le esigenze delle persone che abitano le nostre città. Quale dovrebbe essere quindi il ruolo dell’investitore immobiliare ESG oriented? Come certificare se un progetto può definirsi un investimento sostenibile?
Testimonianze internazionali rivelano che nel real estate sta sempre più crescendo la consapevolezza che come e su cosa investire gioca un ruolo fondamentale nel miglioramento della qualità della vita delle persone. “I fattori sociali sono estremamente rilevanti per le nostre analisi di investimento. Un atteggiamento che si riflette nelle nostre attività di Corporate Social Responsibility (CSR), soprattutto riguardo alla promozione della salute e del benessere di chi vive nelle nostre proprietà. Non dico nulla di nuovo sottolineando che il settore immobiliare riveste un’influenza diretta sulla vita quotidiana delle persone: dopotutto, trascorriamo il 90% della nostra vita all’interno di un edificio” dichiara Stéphane Villemain – CSR Vice President di Ivanhoé Cambridge, investitore e sviluppatore immobiliare canadese con asset internazionali.
L’importanza di investire nel benessere delle comunità è testimoniata dalle numerose certificazioni che attestano la qualità dei progetti messi in atto, non solo dal punto di vista ambientale ma anche sociale. La certificazione LEED for Community, ad esempio, analizza la sostenibilità di materiali e tecniche costruttive impiegate, l’impatto ambientale degli edifici e l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili. Da sottolineare che la qualità della vita è uno degli otto parametri che influenzano il rilascio della certificazione.
Il riconoscimento WELL Community Standard, invece, analizza gli spazi costruiti dal punto di vista della comunità che li abita considerando tutto ciò che riguarda i movimenti delle persone nello spazio insieme alla possibilità di avere aria pulita, acqua di buona qualità, accesso a cibo sano, o ancora l’opportunità di partecipare a eventi sociali in aree pensate per migliorare la salute e il benessere delle persone. Entrambe le certificazioni sono verificate dal Green Business Certification Inc. (GBCI). Per raggiungere elevate performance ESG un progetto quindi dovrebbe tener conto di aspetti green come la riduzione dell’impronta di carbonio e del consumo energetico, ma anche aspetti sociali come l’accesso ai servizi e più in generale le condizioni che favoriscono il buon vivere. Con questo mix tra sostenibilità e benessere ci si allinea anche a quelle che sono le aspettative dunque degli stakeholder, sempre più orientati a investire in questo senso anche nel lungo periodo.
Per noi di Homes4All il coinvolgimento degli stakeholder è parte integrante del nostro lavoro quotidiano, attraverso un costante dialogo con affittuari, partner aziendali, dipendenti, rappresentanti della comunità, fornitori e soprattutto finanziatori e soci. Stiamo anche lavorando su modalità di analisi e misurazione dell’impatto sociale dei nostri edifici e delle nostre iniziative, in collaborazione con Fondazione Impact Housing che sta definendo dei parametri che possano certificare la qualità ESG con diversi partner europei. Siamo fiduciosi che questa attività innovativa sarà capace di attrarre sempre più lungimiranti investimenti a impatto.
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