
Affittasi: l’Italia riduce i tempi di locazione del 40%
La scelta della casa è una tappa fondamentale per la maggior parte degli italiani, ma sono molti quelli che in questo periodo storico stanno rimandando l’acquisto, scegliendo di rimanere in affitto. Non è un caso che nel 2024, il mercato delle locazioni in Italia ha subito un’accelerazione senza precedenti: i tempi necessari per affittare un immobile si sono ridotti del 40% rispetto al periodo pre-pandemia, passando da una media di 4,3 mesi a soli 2,6 mesi. Questo trend, evidenziato da uno studio di Immobiliare.it Insights, sta trasformando il panorama abitativo del Paese
Dove si affitta più rapidamente?
– Palermo, Napoli e Bologna sono le città con i tempi più rapidi: appena 2,1 mesi per trovare un inquilino, con una riduzione del 52% rispetto al 2019.
– Milano segue con una media di 2,2 mesi, segnando una riduzione del 35%.
– Roma si attesta su 2,4 mesi, con un calo del 28%.
– Al Nord, città come Genova (2,6 mesi, -38%) e Torino (2,4 mesi, -37%) si distinguono per la velocità delle locazioni.
Al contrario, città come Verona (3,4 mesi, -15%) e Firenze (3,6 mesi, -7%) mostrano riduzioni più contenute. Venezia rappresenta un’eccezione, con un aumento del 6% nei tempi medi, arrivando a 3,7 mesi, principalmente a causa dell’influenza della locazione turistica.
Perché il mercato accelera?
Maggiore domanda di affitti:
L’aumento dei tassi sui mutui ha reso l’acquisto di una casa meno accessibile, spingendo molte persone verso il mercato delle locazioni. Giovani, lavoratori in trasferta e studenti rappresentano le categorie più dinamiche.
Digitalizzazione del mercato:
Strumenti digitali come le piattaforme di annunci rendono più rapido l’incontro tra domanda e offerta, semplificando e accelerando i processi di ricerca e contrattazione.
Crescita di soluzioni flessibili:
I contratti transitori e a breve termine stanno guadagnando popolarità, soprattutto in contesti urbani, rispondendo alle esigenze di chi cerca mobilità e flessibilità.
Cambio nell’offerta:
Molti proprietari hanno scelto di riconvertire immobili destinati ad affitti brevi, meno redditizi dopo la pandemia, verso il mercato degli affitti tradizionali.
«Lo stato attuale del mercato immobiliare, con mutui meno accessibili e prezzi di compravendita in costante salita, insieme all’esigenza di maggiore flessibilità, soprattutto di quelle categorie, come studenti e giovani lavoratori, che non vogliono ancora impegnarsi nell’acquisto di una casa, hanno condotto a una progressiva crescita dell’interesse per l’affitto – afferma Antonio Intini, Chief Business Development Officer di Immobiliare.it – Di conseguenza, i tempi di locazione si sono fortemente accorciati in quasi tutta la Penisola, e lo hanno fatto soprattutto in quelle aree, vedasi le grandi città del Meridione, che nel 2019 presentavano tempistiche piuttosto dilatate rispetto al resto d’Italia e avevano dunque una margine di riduzione maggiore».
Le prospettive per il futuro
L’accelerazione delle locazioni riflette un mercato sempre più competitivo e dinamico, ma comporta anche sfide. Tra queste, l’aumento dei canoni e il rischio di esclusione per le fasce più vulnerabili. Inoltre, la crescente pressione sui prezzi potrebbe rendere necessario un riequilibrio normativo per garantire un accesso abitativo equo.
Per ulteriori dettagli, consulta il rapporto completo su Immobiliare.it.