Dopo aver gestito e guidato, con grande successo, la replicabilità del modello della startup a Genova, Giorgio Mosci diventa Presidente di Homes4All, società benefit che riduce l’emergenza abitativa coniugando col social housing,
investimenti immobiliari e impatto sociale contribuendo a realizzare città più inclusive.
Si parla di cohousing in relazione ad un cambiamento di stile di vita che caratterizza l’epoca attuale.
Per comprendere meglio che cosa sia il cohousing, bisogna riflettere sul fatto che questi soggetti sono desiderosi di migliorare le loro relazioni personali, cercando di portare avanti uno stile di vita basato su una minore competizione.
Anche i giovani spesso, consapevoli delle situazioni precarie che vivono, sono spinti a vivere un tipo di esistenza differente da quella che si configura a tutti gli effetti come un’etica consumistica.
Già da questa caratterizzazione abbiamo delineato alcuni importanti aspetti del cohousing.
Ma vediamo più esattamente di che cosa si tratta.
Cohousing: che cos’è
Si parla più esattamente di cohousing sociale, definendo il termine con la traduzione italiana di coabitazione solidale.
In effetti il progetto cohousing si può paragonare ad una sorta di condominio che è costituito da un gruppo di vicini che partecipano alle stesse finalità.
Queste persone hanno delle loro singole abitazioni, ma rientrano anche all’interno di una condivisione di spazi, di tempi, di servizi e di valori.
A livello pratico il cohousing è organizzato sulla base di abitazioni private che hanno tutti i servizi che servono per lo svolgimento della vita quotidiana.
A questi ambienti si aggiungono degli spazi comuni esterni ed interni.
Questi possono essere molto differenti, infatti comprendono delle sale per mangiare tutti insieme o per portare avanti dei laboratori basati sul fai da te.
Ci possono essere orti comunitari, servizi comuni per la lavanderia, spazi dedicati ai bambini o al car sharing, a seconda delle esigenze degli stessi cohousers.
Come funziona
Il cohousing si configura come un progetto di partecipazione sociale.
Infatti non a caso viene definito come un progetto partecipato, perché gli abitanti che andranno ad abitare in questi spazi intervengono direttamente nella progettazione e possono scegliere come condividere i servizi e come gestirli.
A livello pratico le comunità di cohousing favoriscono l’aggregazione e promuovono la coabitazione.
Si basano su una gestione diretta e su una manutenzione degli spazi comuni.
Non sono regolate da principi ideologici, religiosi o sociali.
Inoltre non ci sono vincoli specifici per quanto riguarda l’eventuale decisione di uscire dalla comunità e vige un principio di parità delle decisioni, perché vengono definiti e ripartiti in maniera equa i ruoli di gestione e di responsabilità.
Non esiste però una gerarchia, perché le decisioni si prendono insieme in maniera compartecipata.
Si ha la possibilità di beneficiare di servizi ad alto valore aggiunto e in generale il cohousing costituisce un ambiente sicuro anche per i soggetti più fragili, come i bambini e gli anziani.
Si tratta, come abbiamo già specificato, di abitazioni private, con servizi in comune e spazi condivisi che permettono di trovare un profondo equilibrio tra il rispetto della privacy e la possibilità di svolgere la vita sociale e comunitaria.
In ogni caso non bisogna pensare che proprio attraverso lo svolgimento degli spazi condivisi i cohousers devono cambiare i loro ritmi personali e di vita.
Si ha semplicemente un’opportunità in più, perché è possibile accedere a più servizi dedicati alle esigenze di ciascuno.
Inoltre il cohousing appare particolarmente importante, perché proprio queste sue particolari regole e la strutturazione degli spazi su cui si basa possono favorire i rapporti di amicizia e di vicinato.
Lo si vede anche dal punto di vista dell’architettura e del design, che sono progettati e realizzati appositamente per rafforzare il senso di appartenenza ad una vera e propria comunità.
Inoltre c’è un particolare aspetto che dobbiamo considerare, che consiste nell’opportunità del risparmio economico.
La condivisione di beni e servizi dà la possibilità di risparmiare sul costo della vita, riducendo gli sprechi, non dovendo ricorrere a servizi esterni a pagamento e potendo acquistare i beni più comuni a livello collettivo.
Quindi il cohousing possiamo dire che ha anche una finalità di sostenibilità.
Nuovi stili di vita
Il cohousing in Italia si sta diffondendo in modo significativo.
Infatti, la famiglia odierna su modello tradizionale e quella che si configura come una rigida divisione degli spazi abitativi, mostrano sempre di più delle limitazioni.
Aprirsi al cohousing significa rimediare alla mancanza di luoghi di incontro e ovviare ai limiti che oggi spesso si hanno per quanto riguarda la possibilità di una sana socializzazione.
Nel cohousing i bambini e gli anziani, spesso tradizionalmente considerati gli anelli deboli dell’organizzazione sociale, ritrovano gli spazi di cui hanno bisogno e possono beneficiare della protezione dell’intera comunità.
Aprirsi al cohousing significa indirizzarsi su tre grandi aspetti, che si basano sul valore fondamentale della sostenibilità, a cui abbiamo già fatto cenno.
Si tratta nello specifico di sostenibilità sociale, ambientale ed economica.
Ma spieghiamo esattamente che cosa si intende con queste tre direzioni significative.
Al giorno d’oggi l’idea di sostenibilità è tenuta molto in considerazione.
In particolare si parla di sostenibilità ambientale, riferendosi al mettere in atto comportamenti che hanno come fine ultimo il rispetto dell’ambiente in ogni ambito della vita, anche per quanto riguarda l’alimentazione e la realizzazione delle strutture ecosostenibili della casa.
Si parla di sostenibilità sociale, che consiste nella possibilità di ritrovare uno stile di vita basato su rapporti incentrati sul rispetto e sulla comunicazione consapevole.
Infine il riferimento è anche alla sostenibilità economica, in modo da passare alla riduzione degli sprechi, all’autoproduzione dei beni e dei servizi, al riutilizzo degli oggetti, dimostrando come il benessere non coincida con l’avere a tutti i costi.
Tutto questo è possibile realizzarlo con il mutuo aiuto, con la condivisione degli spazi e delle attività, che incidono in maniera molto forte sullo stile di vita, facendo in modo che diventi più sostenibile in generale.
In questo modo si possono attivare dei veri e propri circoli virtuosi di cui ne beneficia tutta la collettività.
È possibile partecipare anche a delle attività di condivisione solidale riferendosi a startup innovative, come la nostra. Homes4All dà la possibilità agli investitori privati di investire nel settore immobiliare per valorizzare il territorio.
Homes4All avvia inoltre raccolte fondi online, attraverso la piattaforma Solidali4All,che vengono messi a disposizione delle famiglie che vivono una situazione di emergenza abitativa, una condizione che si può risolvere proprio grazie alla modifica dello stile di vita basato anche sulla condivisione sociale, proprio come fanno i cohousers.
Homes4All la startup innovativa società benefit che opera secondo un modello innovativo di rigenerazione urbana e di finanza ad impatto sociale riducendo l’emergenza abitativa, annuncia la chiusura del primo round di investimento per 1 milione di euro.
La renovation wave si situa nell’ambito della strategia presentata dalla Commissione Europea, che serve a migliorare il rendimento energetico degli edifici.
Da sempre il rapporto tra risparmio energetico ed emissioni ha interessato il settore dell’edilizia, perché gli esperti hanno fin dal principio ritenuto che ci siano delle importanti potenzialità in questo campo.
Sarebbe veramente fondamentale prenderne consapevolezza, per contribuire al fatto che l’Unione Europea possa raggiungere entro il 2050 l’obiettivo di un’Europa a basso impatto ambientale dal punto di vista climatico.
Che cos’è
La renovation wave è intesa come una strategia che si propone il fine di provvedere a delle ristrutturazioni e a degli interventi nel settore edile per promuovere l’efficienza energetica degli edifici.
Il principale obiettivo è quello di arrivare al risparmio energetico attraverso la realizzazione di immobili a basso impatto ambientale.
Tutto questo favorirebbe la riduzione delle emissioni nocive nell’atmosfera, con grandi vantaggi in termini di sostenibilità ambientale, evitando tutte quelle conseguenze negative dell’inquinamento che portano per esempio al riscaldamento globale e ai mutamenti climatici.
L’Unione Europea si è interessata proprio della renovation wave strategy, proponendo delle linee guida molto attente.
Queste linee guida riguardano anche il settore edile, che è responsabile di molte emissioni all’interno dell’Unione Europea.
Tra l’altro non dobbiamo dimenticare che gran parte del patrimonio edilizio europeo oggi non rispetta gli standard di efficienza dal punto di vista energetico.
Questo significa che ci si deve concentrare sugli interventi di ristrutturazione, per raggiungere significativi obiettivi energetici e climatici.
Ridurre la povertà energetica: i vantaggi
Le cose stanno cambiando, perché anche in Europa si stanno cominciando a contare degli esempi virtuosi, che possono trovare le loro fondamenta sulle potenzialità fornite proprio a livello europeo dalla renovation wave, una strategia che, come abbiamo detto, è finalizzata a migliorare le prestazioni energetiche degli edifici.
Questi interventi sono importanti anche perché forniscono gli strumenti adeguati per ridurre la povertà energetica, un altro problema da non sottovalutare.
Oggi si stima infatti che quasi 34 milioni di cittadini europei non hanno la possibilità di riscaldare le loro abitazioni in maniera adeguata. Ridurre il disagio abitativo, anche attraverso le pratiche del social housing, significa aiutare i nuclei familiari svantaggiati a disporre di una stabilità abitativa soddisfacendo quegli standard adeguati che possano lottare contro la povertà energetica.
I vantaggi sono molti da questo punto di vista e l’Italia, anche con il decreto legge 112/08, in particolare con l’articolo 11 (il cosiddetto Piano Casa), si sta impegnando attraverso l’offerta di alloggi di edilizia residenziale che devono essere realizzati rispettando i criteri di efficienza energetica al fine di ridurre le emissioni inquinanti.
In Europa si stanno attuando diversi interventi di ristrutturazione edilizia, anche se spesso non si guarda, nell’ambito di questi interventi, al rendimento energetico degli edifici.
Per questo la Commissione Europea intende raddoppiare il tasso annuale di ristrutturazioni legate al tema dell’energia.
La renovation wave dà la possibilità di gestire gli ostacoli che a volte si incontrano nel raggiungere questi vantaggi legati all’efficienza energetica e climatica, disponendo delle regole semplificate per accedere ai finanziamenti.
Inoltre si propone di dare una spinta ai certificati di prestazione energetica e di favorire uno sviluppo del mercato che si occupa di servizi per l’edilizia sostenibile.
I finanziamenti soprattutto dovrebbero dare la priorità nello spingere le ristrutturazioni che affrontano la povertà energetica.
Infatti la Commissione Europea ha proclamato l’intenzione di aiutare i 34 milioni di europei che incontrano difficoltà nel pagare le bollette del riscaldamento.
Oltre a questo, da parte dell’Unione Europea, ci sarebbe la possibilità di intervenire negli edifici non solo residenziali, ma anche in quelli pubblici, come per esempio le scuole, gli ospedali e i locali amministrativi, soprattutto nell’evitare i sistemi di riscaldamento inquinanti.
Ma i vantaggi non sono soltanto per quanto riguarda l’ecosostenibilità.
Infatti si raggiungerebbero delle grandi utilità anche nel dare impulso al settore delle costruzioni e nel rafforzare tutto il comparto industriale dell’Europa, messo in crisi soprattutto in seguito alla pandemia.
Si prevede anche che questi interventi di ristrutturazione aumenterebbero considerevolmente i posti di lavoro a livello europeo.
La ristrutturazione che diventa un’opportunità sostenibile
L’obiettivo principale della renovation wave resta quello di puntare sull’efficienza energetica.
Infatti le strategie di ristrutturazione attuabili per l’Europa si possono trasformare in un’opportunità per favorire la sostenibilità e per sensibilizzare verso l’affermazione di un pensiero ecofriendly.
È proprio questa maggiore sensibilizzazione nei confronti delle opportunità a favore dell’ambiente che potrebbe dare un impulso a considerare l’importanza della prestazione energetica degli edifici e che potrebbe favorire tutti quegli interventi incentrati sull’edilizia ecosostenibile.
È molto importante riuscire a veicolare questi messaggi, perché essi si situano in un’ottica molto ampia, che intende finalizzare anche i principi del social housing.
Serve infatti anche la formazione di vere e proprie community, attraverso delle basi precise per garantire la socializzazione, valorizzando i territori, i quartieri e le città.
È all’interno di questa ritrovata socialità, tramite numerosi progetti di social housing, che si ha la possibilità di intervenire in maniera più incisiva per affermare delle comunità responsabili, attente anche a rispettare i principi dell’ecosostenibilità.
Si può innescare così un circolo virtuoso che può portare significativi miglioramenti con risultati destinati a durare anche per decenni, nel futuro che ci attende.
Si tratta quindi di promuovere la valorizzazione del territorio, attraverso progetti che coinvolgono l’intera comunità, intervenendo nella ristrutturazione di edifici fatiscenti e che non soddisfano gli standard fondamentali in termini di efficienza energetica. Valorizzare il territorio da questo punto di vista è davvero molto importante, perché si possono avere a disposizione tanti strumenti che la stessa Unione Europea ritiene essenziali, tanto da aver disposto una vera strategia con finalità ben precise.
Non è opportuno guardare alle ristrutturazioni da una prospettiva troppo ristretta, come ci dimostrano anche le affermazioni della Commissione Europea, che insiste molto su questi fattori.
Quanto è importante l’attività di Home4all
La nostra attività è fondamentale!
Noi di Homes4all valorizziamo il territorio dando la possibilità agli investitori
agli investitori di mettere a disposizione le somme di cui dispongono nel settore immobiliare.
Si realizzano così delle raccolte di fondi che possono aiutare le famiglie che vivono in una situazione di emergenza abitativa.
Investire nel settore immobiliare aiutando chi ha più bisogno è dunque possibile!
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