L’accompagnamento sociale degli inquilini nel progetto Homes4All
Il contesto socio-economico in cui viviamo sta influenzando notevolmente la domanda abitativa: sono sempre più le categorie sociali, come anziani, famiglie mononucleari e immigrati, che non trovano risposta nel mercato immobiliare a causa da una parte della contrazione del reddito disponibile e al contrario di un progressivo aumento del costo degli affitti e dei prezzi legati al settore immobiliare.
«Gli affitti in media sono aumentati del 20% – conferma Sergio Contini, segretario piemontese di Sunia (sindacato nazionale inquilini e assegnatari) – e la tendenza è in continua crescita, si arriva anche a un +30%. Il mercato è impazzito, abbiamo già ricevuto numerose segnalazioni in tal senso. L’inflazione corre e i proprietari degli immobili riversano tutto sulle tasche degli utenti, che però si trovano già a combattere con il caro vita. I canoni di locazione stanno diventando insostenibili per troppe famiglie»[1].
A confermare gli aumenti degli affitti è anche l’ufficio studi dell’agenzia immobiliare Abitare Co, che ha analizzato l’incremento dei prezzi nel 2022 rispetto al 2014-15 nelle otto principali città metropolitane, tra cui Torino, il cui aumento in media è del 25%.
450.000 le famiglie in Italia che hanno già ricevuto uno sfratto esecutivo o che lo riceveranno nel 2023 e sono 1 milione i nuclei che temono di non riuscire a onorare le rate del mutuo.[2] Un problema sempre più allarmante e che coinvolge tutta l’Italia.
Il progetto “Homes4All – a Torino il diritto all’abitazione si innova” si rivolge proprio alle persone che vertono in condizioni di fragiltà socio-economica e di disagio abitativo, che vivono in situazioni inadeguate – ossia appartamenti non salubri e sovraffollati – o di insicurezza abitativa – cioè a rischio di violenza domestica o sfratto per morosità. Si tratta di target molto diversificati di popolazione sia per reddito sia per percorsi personali.
Dati relativi ai nuclei familiari collocati dalla Unità Operativa Abitare Sociale del Servizio Prevenzione Fragilità Sociali della Città di Torino nell’anno 2019.
Tra i fattori che concorrono alla fragilità socio-economica si rileva uno scarso livello di competenze professionali e sociali, che rende difficile l’ emanciparsi da opportunità lavorative incerte e malpagate, o condizioni di salute precarie come disabilità e invalidità che stravolgono il nucleo nella sua totalità, sia quando colpiscono l’unico componente del nucleo portatore di reddito, sia quando il bisogno di cura di un familiare impedisce di lavorare. A questo quadro si aggiungono situazioni improvvise e non previste quali separazioni conflittuali, divorzi o lutti, condizioni che non solo incideranno negativamente sul fronte economico, ma che impattano profondamente sulla sfera personale ed emotiva.
Il progetto ambisce a migliorare la qualità della vita di queste persone garantendo loro il diritto alla casa e all’abitare.
Dell’identificazione e selezione dei beneficiari è responsabile I servizi Sociali della Città di Torino. Tenendo conto dei diversi fattori di valutazione quali numero e composizione del nucleo familiare, problematiche socio-sanitarie, nonché tempi di registrazione dell’istanza, si procede con il matching sulla base degli alloggi effettivamente disponibili. Il requisito reddituale affinché il nucleo possa risultare beneficiario del progetto è che l’ISEE sia inferiore a 26.000 euro.
Dopo aver individuato i nuclei ed immobile, il servizio si articola in un sistema di attività di accompagnamento a favore dei beneficiari con l’intento di creare le condizioni tali per il mantenimento della stabilità abitativa. Acmos[3] è responsabile di questa attività e svolge anche un ruolo di facilitazione, ricercando le risorse nel territorio, attivando reti di sostegno al nucleo e connettendole ad esso.
L’attività di sostegno, monitoraggio e facilitazione consiste nell’assistenza degli inquilini per 18 mesi dall’inizio della locazione attraverso:
- riunioni di coordinamento con i servizi sociali
- supporto per l’inserimento o re-inserimento nel mondo del lavoro
- promozione di laboratori di educazione finanziaria
- supporto nel recupero dei canoni di locazione
- colloqui di monitoraggio con i beneficiari
- progettazione di un piano di azioni utili al raggiungimento degli obiettivi
- mappatura delle risorse territoriali
Il progetto di accompagnamento viene personalizzato sulla base dei bisogni del nucleo familiare ed è predisposto congiuntamente ai servizi sociali e la famiglia stessa. Ai beneficiari, al momento 18 nuclei per un totale di 49 persone, viene richiesto di sottoscrivere un patto di adesione e corresponsabilità rispetto alle finalità del progetto. La formalizzazione dell’impegno reciproco determina l’impegno a partecipare attivamente al percorso di accompagnamento, definendone gli obiettivi e concordando i correlati indicatori di valutazione. L’attività di empowerment cerca di rafforzare in questo modo risorse personali abilitando i soggetti all’autonomia abitativa.
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[1] Corriere della Sera, 12 Gennaio 2023
[2] La Stampa, 21 Aprile 2023
[3] L’Associazione Acmos, nata nel 1999 da un gruppo di giovani provenienti da diverse esperienze di volontariato e di impegno sociale, vanta una significativa esperienza nel campo dell’housing sociale. Accomunati dal desiderio di cercare insieme percorsi di solidarietà e giustizia, di partecipazione e responsabilità, l’Associazione Acmos si prefigge come scopo di promuovere e sostenere l’inclusione democratica, attraverso progetti di educazione ai valori della cittadinanza attiva.